Agua Ploma, di Daisy Franchetto per non dimenticare le donne di Ciudad Juárez…

Un viaggio tra la vita e la morte oltre la menzogna e verso la verità perché le donne di Ciudad Juárez non siano dimenticate.

Articolo a cura di Andrea Contorni

Agua Ploma emerge dalla palude senza memoria del suo passato. Ma la donna porta sul corpo le testimonianze di violenze subite: ci sono le cicatrici e i fori di proiettile. I suoi occhi color del piombo sono la costante di quella vita dimenticata. Agua Ploma forse può ritrovare i suoi ricordi e cercare di capire perché nella cittadina chiamata Inferno le donne vengono brutalmente uccise. La ricerca della verità la porta a confrontarsi con una realtà oscura e dolorosa. La città chiamata Inferno è chiaramente una rappresentazione romanzata di Ciudad Juárez in Messico, conosciuta per i numerosi femminicidi e la violenza diffusa. L’intera storia raccontata da Daisy Franchetto è basata sulla vicenda dei cimiteri di croci rosa di Ciudad Juárez nati per far sì che il mondo non dimentichi le povere vittime di una vergognosa pagina di violenza umana. Il patrocinio di Amnesty International Italia evidenzia la portata sociale di “Agua Ploma”, un romanzo che non è solo un’opera letteraria ma anche un atto di denuncia e di memoria in grado di mantenere viva l’attenzione su una tragedia che ha colpito e colpisce molte donne di Ciudad Juárez. Daisy Franchetto ha inoltre devoluto il ricavato della vendita del romanzo proprio ad Amnesty International per il suo impegno nella difesa dei diritti umani.

Agua Ploma è il romanzo di Daisy Franchetto

“Agua Ploma” è il romanzo di Daisy Franchetto Basato sulla vicenda dei cimiteri di croci rosa nella città di Ciudad Juárez, in Messico.

“Agua Ploma” (Dark Zone Edizioni) è un romanzo di fantasia ispirato a fatti reali crudi e impuniti. L'antropologa Julia Monárrez Fragoso ha definito come "femminicidio sessuale sistemico" il massacro di centinaia o forse migliaia di donne dagli anni ‘90 ad oggi (si stima un numero di donne uccise variabile tra 600 e 2000) nello stato messicano di Chihuahua. Si parla di serial killer dato che i crimini presentano un modus operandi simile, si parla del coinvolgimento di bande legate ai cartelli della droga, sta di fatto che a Ciudad Juárez, cittadina industriale che impiega molta manovalanza femminile a basso costo, le donne sono rapite, torturate, violentate e uccise nell’impunità generale e contando sull’inefficacia delle istituzioni. Amnesty International denuncia da anni questa gravissima violazione dei diritti umani. Quanto accade alle donne di Ciudad Juárez è un esempio di come la violenza di genere possa essere radicata e sistematica. Purtroppo, ad oggi, questa lotta per la giustizia contro quello che è un vero e proprio “genocidio di genere” è ben lontana dall’essere conclusa sia in Messico, dunque a livello locale, che internazionale.

Daisy Franchetto ha trasportato i fatti in un romanzo importante, sospeso tra realtà e dimensione onirica. Un gioiello narrativo che non deve spaventare per la dura tematica che affronta. Si tratta pur sempre di una storia, una storia meravigliosamente raccontata che denuncia la brutalità umana e che al contempo dona voce alle tante vittime che hanno trovato nella nuda sabbia di un deserto la loro ultima e dolorosa dimora. “Agua Ploma” pertanto si presenta come un’opera di grande rilevanza culturale e sociale capace di toccare nel profondo l’animo dei lettori. Siamo dinanzi a un libro che rafforza il messaggio di giustizia e diritti umani elevandosi a potente strumento di sensibilizzazione e di sostegno alle vittime.

Femminicidio a Ciudad Juárez, le croci rosa

Croci erette nel luogo dove furono trovati i corpi di otto donne nel 1996. Fotografia di pubblico dominio.

Agua Ploma affonda le sue radici negli anni ‘90, gli anni in cui ero attivista per Amnesty International e avevo la possibilità di leggere tanti report e approfondimenti sulle violazioni dei diritti umani nel mondo. In quegli anni si iniziò a parlare dei cimiteri di croci rosa messicani e delle donne assassinate a Ciudad Juárez, una città molto vicina al confine con gli Stati Uniti. La storia di queste donne, nel momento in cui la si incontra, non può lasciare indifferenti, anche se ancora in molti non la conoscono. Questa vicenda è un intreccio terrificante di violenza, povertà, impunità, ingiustizia e corruzione. Dal 1993, anno del ritrovamento del primo corpo, a oggi sono centinaia le donne assassinate in questa zona del Messico. Sono spesso donne sole, trasferitesi da lontano per lavorare nelle grandi fabbriche internazionali sorte nel territorio, ma anche studenti. In loro memoria sono nati i cimiteri di croci rosa nel deserto. Le vite stroncate di queste donne hanno lavorato in me per anni, fino alla decisione di scrivere la loro storia. L’ho fatto a modo mio, utilizzando una chiave onirica e intima, perché desideravo che si comprendessero certo la vastità e la tragicità, ma anche il dolore per ogni singola vita perduta. Ogni donna aveva una storia, un corpo che ha percorso anni di vita prima di essere violato e abbandonato. I numeri vertiginosi delle vittime finiscono con l’abituarci all’orrore, ma non dobbiamo perdere l’attenzione e il rispetto per ogni esistenza” spiega Daisy Franchetto.

Sono in chiusura di articolo. Vi rubo ancora qualche minuto per un’ultima considerazione. Ritengo Daisy Franchetto una delle migliori scrittrici con le quali mi sia confrontato nell’ultimo decennio. “Agua Ploma” è un libro speciale allo stesso modo di “Malena senza sonno”, altro suo romanzo che ho avuto il piacere di leggere. Daisy Franchetto sorprende per la sua sensibilità nel raccontare e per la raffinatezza dell’espressione narrativa. Prendo in prestito un concetto tratto da una recensione, concetto che mi ha colpito particolarmente: Daisy Franchetto riesce a far intraprendere al lettore un viaggio, un viaggio così vicino ma in grado di portare molto lontano…


Per approfondire:

Ni una mujer menos, ni una muerta más (non una donna di meno, non una morta in più)
— Susana Chavez (1974-2011) - giornalista, poetessa e attivista per i diritti umani
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