Senza cornice, il nuovo romanzo di Lucia Guglielmi…

Uno specchio che riflette la nostra immagine. Una lettura per comprendere quanta umanità senza cornice ci sia in ognuno di noi…

Articolo a cura di Andrea Contorni

Ho conosciuto Lucia Guglielmi qualche mese fa durante la presentazione della sua raccolta di racconti ”Incontri”. In quell’occasione lei era l’ospite d’onore dell’iniziativa “Ostia: porte aperte sul mare” che prevedeva una serie di appuntamenti culturali presso l’aula magna dell’Istituto Paolo Toscanelli. Già in quel frangente era chiaro come la scrittura della Guglielmi si proiettasse oltre il semplice narrare. In “Incontri” il suo stile raffinato e quasi poetico fa da “cornice” a un’opera che invita il lettore alla riflessione sulle trame della vita imperniate sulle grandi tematiche esistenziali ma anche su fattori semplici e dalla natura eterogenea. E a proposito di “cornici”, Lucia Guglielmi ci sorprende con la pubblicazione di un romanzo dal titolo particolare, “Senza cornice” appunto. Sussiste il filo conduttore con il precedente libro seppur esso sia proiettato verso una visione del nostro microcosmo per certi versi spiazzante ma assolutamente coerente. La protagonista, Irene, vaga per il mondo senza una cornice che sia da confine alle sue paure e alla difficoltà di sentirsi parte di qualcosa. Vorrebbe essere un’opera d’’arte, immobile e valorizzata, libera da ogni difficoltà del quotidiano. In un frangente così incerto, l’antica e ancestrale sapienza dell’uomo può essere una valido supporto. Ecco perché Irene dialoga con l’antico interrogando il mito nella speranza di sciogliere la disordinata matassa che la avvolge.

Presentazione del romanzo "Senza cornice" di Lucia Guglielmi presso la sede del Municipio X a Ostia Lido (Roma).

Senza cornice” è un romanzo profondo perché si spinge molto in avanti nella comprensione della natura umana. Se ci guardiamo allo specchio possiamo comprendere che siamo tutti “senza cornice”. Quanto narrato da Lucia Guglielmi riflette il nostro tempo confuso, caotico e troppo spesso privo di riferimenti stabili. La fragilità esistenziale, la mancanza non voluta di legami sentimentali stabili, i turbamenti e le inclinazioni umane, anche quelle non propriamente positive, fanno parte della nostra natura e come tali vanno comprese, accettate e superate. “Senza cornice è nato mentre stavo scrivendo il mio libro di esordio, Incontri, in cui, attraverso una serie di racconti, proponevo una riflessione sul tema dell’incontro; di rovescio, in contemporanea, è germinata l’idea di questo lavoro: se è vero che ognuno di noi è la somma degli incontri vissuti, con persone, luoghi, stati d’animo, è altresì vero che il nostro tempo racconta di essere umani come monadi senza finestre, che galleggiano in una condizione di solitudine. Un gomitolo – la nostra vita – il cui filo interiore a volte è così aggrovigliato da non consentirci di trovare l’altro capo per uscire dal labirinto. Ho voluto, con queste righe, fare da lente di ingrandimento su chi, impermeabile all'altro, pone pareti, limiti, confini che si fanno invalicabili. Accanto a uomini e donne che vivono la vita come un percorso da compiere lungo un rettilineo in cui procedere, da soli o insieme agli altri, in vista di un traguardo affettivo, sociale, professionale, c’è tutta un’umanità che definirei appunto “senza cornice”, che vive, cioè, la propria vita vagando, con un movimento circolare, caotico, che asseconda i propri spaesamenti, senza necessariamente una meta da raggiungere, per la quale perdersi in un labirinto non è smarrirsi, ma aderire a sé stessi in modo pienamente libero” ci spiega Lucia Guglielmi.

Lucia Guglielmi in “Senza cornice” si conferma una scrittrice dalla grande sensibilità. La mitologia che diviene ulteriore strumento di riflessione aggiunge al romanzo una caratteristica stilistica e concettuale suggestiva. La ritengo il “classico” colpo di genio in grado di far evolvere una lettura gradevole in un racconto importante, di quelli che toccano l’anima. “La protagonista Irene è una guida turistica che vive nella maestosa bellezza di Roma e che, dopo le notti burrascose che attraversa, si rigenera grazie al potere catartico dell’arte. Irene, dunque, conosce a fondo il repertorio mitologico che da sempre nutre l’espressione del bello. Come ha sostenuto lo scrittore Galasso «i miti sono quelle cose che non sono mai avvenute e che però si ripetono sempre» perché ci forniscono le chiavi di lettura del mondo e ci consentono di indagare l'animo umano oggi, come millenni fa. Irene tenta di sintonizzarsi con le impervietà della sua esistenza ripercorrendo nelle notti insonni i miti che la raccontano, e affetta da mitomania, identificandosi nei personaggi che tanto ama, giustifica a se stessa ciò che le capita come frutto del caso e non delle sue azioni. Prova, infine, in quelle storie a trovare delle risposte alla sua vita senza cornice, ma non sapendo porsi buone domande, non trova rimandi che possano collimare con i suoi interrogativi” ribadisce Lucia rispondendo alla mia domanda sul ruolo del mito all’interno di “Senza cornice”.

Senza cornice, il romanzo di Lucia Guglielmi

La scrittrice Lucia Guglielmi durante un firmacopie del suo romanzo “Senza cornice”.

Nella nostra intervista, Lucia tiene a specificare che in “Senza cornice” non c’è un messaggio conclusivo, nessun assoluto. L’intento disseminato tra le righe, spiega l’autrice, è quello di porre una domanda a noi tutti, come uomini e come società contemporanea; quanta umanità senza corniche c’è oggi? Ci sono margini perché l’uomo nelle sue attuali evidenti fragilità riesca ancora a inquadrare la propria esistenza in una cornice che renda la nostra tela vivida e allo stesso tempo integra, senza strappi, fissa al muro senza il rischio continuo di vacillare e finire in terra?

Senza cornice” ha fatto registrare finora uno straordinario riscontro di consensi. Subito dopo la presentazione iniziale che Lucia Guglielmi ha svolto al “Libraccio” di Roma, il romanzo è andato sold-out. L’autrice ha presenziato anche alla rassegna organizzata dall’Enoteca Letteraria e in seguito ha presentato l’opera nella Sala Consiliare del Municipio Roma X alla presenza della Presidente del Consiglio Paola Pau e di  tanti cittadini in un incontro vivamente partecipato. Ma le soddisfazioni non sono finite qui come ribadisce la Guglielmi: “Davanti a me ho in calendario due appuntamenti importanti, l’11 agosto dialogherò sul romanzo con il giornalista del Corriere della Sera, Francesco Strippoli, a Polignano a Mare, la terra in cui sono nata e che mi parla, a voce alta, di mio padre, venuto da poco a mancare, e il 28 ottobre sarò in Campidoglio, nella Sala del Carroccio. Che dire? Il libro è stato compreso e accolto con un’attenzione che non mi aspettavo e che fa sì che il suo interrogativo non si sia esaurito nell’ultima pagina. Infine il romanzo è finalista al concorso indetto dalla Zerounoundici Edizioni, il cui esito si saprà a fine 2024. Nel frattempo spero che Senza cornice continui fertile il suo viaggio mentre io, un anno fa, ne ho intrapreso uno nuovo, dando avvio alla stesura di un romanzo che mi sta portando verso tutt’altre, ma non meno stimolanti, terre.”


Per approfondire:

Cercavo una metafora che indicasse la condizione errante della protagonista e calandomi nel suo orizzonte culturale ho ritenuto di averla trovata per sottrazione. Oggi possiamo definirci, credo, soprattutto riconoscendo ciò di cui siamo privi e i ruoli che non sappiamo più vestire.
— Lucia Guglielmi - scrittrice e autrice del romanzo "Senza cornice"
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